I fori fanno rete: 24 maggio 2014 a Roma

SLIDE: I protocolli | Il futuro del PCT | Intermagistrature

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Affrontare le questioni aperte, proporre soluzioni, diffondere le best practices.

Creare le condizioni per promuovere l’avvio della obbligatorietà del Processo civile telematico: il deposito telematico degli atti endo-processuali il prossimo 30 giugno.

Questo l'intento alla base dell'incontro dei referenti informatica dei COA tenutosi a Roma sabato 24 maggio 2014 e curato dal Gruppo di lavoro della FIIF, i cui componenti hanno preso parte ai lavori del Tavolo permanente per il PCT istituito dal Ministero di giustizia.
Di seguito una sintesi del recente lavoro di studio:

Questioni segnalate al Tavolo permanente sul PCT attivato al Ministero di giustizia
prevedere il potere del difensore di autenticare le copie analogiche e informatiche di tutti gli atti del processo anche ai fini notifica (es. cambiali ma anche altri casi) senza prevedere apposizione di marche da bollo (piuttosto ed eventualmente un “diritto” annuale o prepagato dell’avvocato che si avvale di questo strumento)
chiarire la NON applicabilità del 147 alle notifiche telematiche
eliminare tutte le sottoscrizioni delle parti nel processo e, in particolare, modificare la norma al fine di statuire che il teste non deve firmare il verbale redatto in forma digitale
prevedere una sanzione in caso di errata pec comunicata dalle imprese insieme ad un procedimento snello di segnalazione di pec inesatta da parte dell’avvocato
eliminare l’obbligo del deposito della nota nel telematico (sostituita dal file xml)
definire il concetto di domicilio informatico dell’avvocato ricordando che vi è questo problema: se una parte deve notificare l’atto ad un avvocato che esercita extra distretto e che ha indicato la pec non sa dove notificare (obbligo via pec o cancelleria?)
estensione dei formati ammessi: audio e video?estensione dei formati ammessi: audio e video?
non rendere visibile il deposito di ricorso per sequestro inaudita altera parte proposta in corso di causa, nè il provvedimento positivo del magistrato
memorie: che sia l'avvocato a decidere quando far vedere su portale memoria (subito o a scadenza) – Collegato al punto di cui sopra
prevedere modalità di deposito documenti quando busta supera 30mb
prevedere modalità di deposito note a verbale in udienza
l'avvocato deve poter vedere sul PdA l'esito delle comunicazioni di cancelleria – necessario per le eccezioni di tardività o appello o termini
stabilire come depositare in giudizio di appello il fascicolo di parte (telematico) del primo grado, considerando altresì che lo stesso potrebbe essere in parte telematico e in parte cartaceo.
Escludere dalla obbligatorietà della Volontaria Giurisdizione gli atti che non richiedono il patrocinio obbligatorio
Va eliminata l’accettazione del cancelliere con controlli completamente automatizzati (quarta PEC)
eliminare la parte dell'art. 13 del dm 44/2011 che prevede lo slittamento del deposito al giorno successivo se ricevuta consegna arriva dopo ore 14.00 – collegato al punto sopra
opportuno stabilire con norma (oggi solo prassi) la possibilità, per l’avvocato del convenuto nel processo di cognizione anche ai fini dell’opposizione a decreto ingiuntivo telematico, di depositare mandato e richiesta affinchè sia abilitato ad accedere al fascicolo telematico ed estrarre copia dei documenti. Tale disposizione sarebbe ben accolta dagli uffici giudiziari in considerazione del fatto che già oggi, ma ancor di più dal 30 giugno, le cancellerie hanno l’obbligo di trasformare in digitale tutto ciò depositato in cartaceo.
La società che gestisce il registro INIPEC deve assicurare la correttezza del dato esposto e la storicizzazione degli archivi
Prevedere un testo specifico nel corpo delle notifiche via pec che avvisi di cosa si tratta il messaggio e dove reperire software per lettura file firmati digitalmente
eliminare previsione di indicazione PEC su atto (125 cpc) – inutile con ReGIndE (più che altro la sanzione è offensiva ed inutile
eliminare l'obbligo delle memorie di scambio inutili con il telematico
prevedere obbligatorietà da parte del magistrato di caricare il verbale
modifica DPCM 109/2013 per consentire agli avvocati di accedere all'ANPR
PROPOSTA Gli avvocati possono accedere ai dati dell’A.N.P.R previo accertamento dalla loro identità e della loro qualifica. Tale accertamento dovrà essere effettuato mediante apposito portale messo a disposizione dal Consiglio Nazionale Forense. A tal fine il CNF dovrà stipulare apposita convenzione nella quale dovranno essere indicate le regole tecniche che garantiscano l’identificazione sicura dell’avvocato richiedente. L'avvocato dopo l'accesso dovrà attestare che la richiesta di accesso ai dati anagrafici viene effettuata nell'esercizio delle sue funzioni difensive. La falsa dichiarazione comporta responsabilità deontologica.
possibilità di scaricare tutti gli atti e documenti depositati nella loro forma nativa
per i decreti ingiuntivi lato giudice: nel caso in cui il decreto sia richiesto a favore di più soggetti (es. in materia di lavoro) il Giudice non può utilizzare la funzione automatica della Consolle. Occorre prevedere un modo affinchè l'avvocato possa in fase di redazione della busta specificare gli importi per ciascun nominativo così che il Giudice possa emettere i decreti in automatico richiamando i campi già compilati.
le patch di aggiornamento dovrebbero essere prima testate su un singolo Tribunale e poi diffuse
nel deposito provvedimenti telematici del Giudice, la comunicazione alle parti dev'essere in automatico (oggi passa dalla cancelleria) si rischia che il provvedimento sia visibile anche dopo molti giorni – solo le sentenze necessitano di controfirma (necessario ancora col telematico?) N.B. la data apposta dal giudice può essere differente da deposito/accettazione da parte cancelliere
mancano le ricevute del sovrapprezzo nei pagamenti telematici (se pago via pst con carta credito la ricevuta riguarda solo il netto del c.u. e non le commissioni)
nella procura alle liti una firma digitale da parte dell'avvocato, nello stesso tempo, autentica e certifica copia informatica
registrazione provvedimenti telematici (es. decreto ingiuntivo telematico) deve contenere l'attestazione di avvenuto pagamento
il cancelliere può verificare validità firma dalla sua postazione? E allora nella stampa deve certificare che l'attività di firma è valida e quando è stata effettuata – non basta la “coccardina”
Stabilire con circolare (ove non previsto normativamente) la possibilità, per l’avvocato del convenuto nel processo di cognizione anche ai fini dell’opposizione a decreto ingiuntivo telematico, di depositare telematicamente mandato e richiesta affinché sia abilitato ad accedere al fascicolo telematico ed estrarre copia dei documenti. Tale disposizione sarebbe ben accolta dagli uffici giudiziari in considerazione del fatto che già oggi, ma ancor di più dal 30 giugno, le cancellerie hanno l’obbligo di trasformare in digitale tutto ciò depositato in cartaceo.
Chiarire notifiche via pec/depositi dall'estero (nella specie avvocato con secondo studio in Svizzera)
eliminare i 3 giorni per le copie autentiche in caso di richiesta telematica e comunque prevedere la possibilità di richiesta via mail
eliminare tutti i pagamenti durante il processo eccetto che contributo unificato (si eviterebbero moltissime spese per le transazioni e problemi di ricevute oltre a far sì che l'avvocato possa certificare tutto senza ulteriormente pagare)
marca dei diritti di notifica via pec: possibile previsione di una tassa “annuale” che sostituisca il pagamento delle marche da bollo come diritti di notifica in proprio
notifica in proprio per tutti gli atti compresi quelli di competenza dell'ufficiale giudiziario
migliorare l’interfaccia del fascicolo elettronico: in un'ottica user friendly, la consultazione del fascicolo telematico non è agevole
ReGIndE la possibilità di indcare il cambio PEC 1-31 gennaio e 1-31 luglio da 2014 è un imposizine inutile e pericolosa

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